La Ricoh 35 ZF ha subito attirato la mia simpatia ed essa si è ulteriormente rafforzata durante l'utilizzo.
E' una macchina prodotta nei primi anni 70 dalla giapponese Ricoh. Fa parte di una serie di piccole compatte, con e senza telemetro, che la Ricoh ha prodotto in quegli anni (puoi trovare un depliant dell'epoca con l'elenco di tutte le macchine a questo indirizzo).
I suoi punti di forza:
- è sufficientemente compatta da stare nella tasca di un giaccone ed è molto robusta grazie al corpo macchina in metallo
- ha un onesto obiettivo 40 mm con una buona definizione
- ha un esposimetro al Cds grazie al quale la macchina può funzionare in modalità automatica a priorità di tempi
ma soprattutto:
- ha un otturatore che sincronizza con il flash su tutti i tempi, fino a 1/500 (e quindi se ami il fill-in questa compatta è per te!)
- può funzionare in modalità totalmente manuale, cioè è possibile variare sia il tempo sia il diaframma. Questo vuol dire avere il totale controllo in ripresa! Magnifico!
Detto questo, il resto sono solo dettagli:
- fabbricata dal 1976 al 1980 dalla Taiwan Ricoh Co. (sussidiaria della Ricoh Co. giapponese)
- obiettivo Ricoh Rikenon 40 mm 2,8-16
- diametro filtri 46 mm
- messa a fuoco manuale da 1 m all'infinito
- otturatore meccanico
- tempi di scatto da 1/8 a 1/500
- sensibilità pellicole da 25 a 800 ASA
- esposimetro al CdS
- batteria originale PX675 da 1,3 Volt al mercurio. La macchina è compatibile con le normali pile alcaline da 1,5 Volt tipo LR44 anche se, a causa della differenza di voltaggio, la lettura esposimetra può risultare sfalzata fino al 10% (almeno così ho letto in rete..) ma per quella che è la mia esperienza questo non causa alcun problema nell'uso normale
- slitta a contatto caldo per il flash e presa sincro
- leva di caricamento rapido
Purtroppo la 35 ZF è priva dell'autoscatto che è invece disponibile sulla sua sorellina 35 ST. La 35 ST è identica alla 35 ZF se non per l'aggiunta di questo dispositivo e per la finitura nera del fondello e della calotta (è visibile qui).